Si rivolge a ragazzi/e con disabilità intellettive - nasce per dare la possibilità di praticare sport senza barriere, con la gioia che tutti noi proviamo quando entriamo in campo ogni giorno!
Camilla ed io, insieme alla SSD Ausonia Femminile in collaborazione con Special Olympics Italia Onlus e il patrocinio di Regione Lombardia, siamo orgogliose di presentare “Progetto Tukiki: diamo insieme un calcio alla disabilità”, un’occasione preziosa per rilevare come lo sport sia uno strumento di convivialità e divertimento in grado di annientare le barriere e gli ostacoli socialmente imposti.
Oltre alle virtù integratrici e socializzanti che permettono a un gruppo eterogeneo di persone di costruire una squadra-comunità sulle solide basi di amicizia, fiducia e rispetto delle regole condivise, lo sport permette anche di favorire la maturazione, migliorare l’immagine di sé e aumentare la sicurezza personale, aspetti importanti su cui lavorare, ancor più per chi soffre di disabilità. Per tutti questi motivi, abbiamo quindi deciso di creare una squadra di calcio per disabili cognitivi di tutte le età, un progetto che si propone di perseguire quattro obiettivi importanti:
- Sviluppare le abilità motorie di base
- Sviluppare le abilità di coordinazione motoria
- Incrementare le competenze personali
- Incrementare le abilità sociali e comunicative.
La nostra idea, il nostro progetto, è quindi di formare una squadra, dove si possa stare insieme e divertirsi, con il mezzo “palla” che aiuta a superare tutte le difficoltà di comprensione e socializzazione. Creare un luogo dove ogni bambino/ragazzo e genitore possa stare bene e andare via col sorriso!
TUKIKI in lingua malgascia significa “Sorridi”.
L’ho imparato recandomi per un mese in Madagascar circa un anno fa per volontariato. Quello che mi hanno lasciato e che mi è rimasto di quei bambini, è proprio il sorriso, la gioia di vivere pur non avendo materialmente nulla.
Ed è per questo che un Tukiki per me e Camilla deve essere la base, la chiave di questo progetto.
Un Sorriso sincero può significare felicità, gratitudine, solidarietà, gentilezza, tenerezza, simpatia, ottimismo, gioia, amore, approvazione, benessere, buon umore, piacere, accettazione, buona volontà, e altre simili virtù!
Per noi Un Sorriso è come un passepartout: la chiave maestra che apre qualsiasi porta, il miglior strumento per abbattere barriere insormontabili.
Ed è quello che vogliamo fare, regalare Tukiki per poter, nel nostro piccolo, "cambiare il mondo"!
Questo progetto purtroppo a oggi, non può fare a meno di chiedere alle famiglie una quota d’iscrizione annuale per coprire le spese.
Oltre a questo, per ottenere le cifre necessarie ci stiamo muovendo in tutti i fronti, cercando sponsor, facendoli appassionare e sensibilizzare nei confronti del nostro progetto, iscrivendoci a bandi dove sono messe in palio cifre utili per dare un ottimo futuro a quello che è e dovrà essere il nostro progetto. Insomma, qualsiasi tipo di aiuto è ben accetto.
Lo staff è composto principalmente da me, laureata in scienze motorie e laureanda in scienze dell’educazione, e Camilla, educatrice presso l’associazione I Tetragonauti Onlus, che propone opportunità educative di formazione e crescita a contatto con il mare attraverso la condivisione di esperienze significative: il viaggio per mare, la navigazione a vela, l’educazione ambientale, l’acquaticità e la subacquea.
Nello specifico, il progetto è stato illustrato nel corso dell’Open Day, patrocinato dalla Regione Lombardia, che si è tenuto il 10 ottobre 2015 a Milano presso il centro sportivo Dindelli e a oggi la nostra squadra sta prendendo forma, abbiamo tredici ragazzi iscritti e tra tornei e allenamenti non ci fermiamo mai!
Nonostante i traguardi siano ambiziosi, l’augurio è di poter essere di sostegno alle famiglie e di utilità a ogni singolo atleta, per contribuire così a migliorare la loro qualità di vita e dare a tutti la possibilità di praticare lo sport più bello del mondo: il calcio!
Il progetto “TUKIKI” si è articolato per otto mesi, da ottobre 2015 fino a maggio 2016, con cadenza bisettimanale e sessioni di allenamento della durata di due ore ciascuno, precisamente il mercoledì e il venerdì dalle ore 17.30 alle 19.30.
Nello specifico, ogni sessione di allenamento era scandita tra le seguenti attività:
Accoglienza, in altre parole ritrovo al campo sportivo alle 17.30, breve riunione (chiacchierata) e preparazione negli spogliatoi.
Attività ludico/sportiva, in altre parole allenamento nel campo sintetico a cinque dalle 18.00 alle 19.00.
Chiusura, con raccolta delle impressioni dei ragazzi sull’allenamento, comunicazioni e doccia.
Per informazioni contattare: Camilla 339 5959157 e Federica 345 1159659.
Sia io che Camilla giochiamo ancora, nonostante la vecchiaia, nella squadra SSD Femminile Ausonia.
Personalmente di allenatori ne ho avuti tanti, vari e svariati, anche se le squadre e gli spogliatoi che ho vissuto sono stati pochi. Credo che il calcio possa darti e toglierti molto, sia a livello fisico, ma soprattutto umano.
Ho imparato tutto da questo sport, le regole, il rispetto, la convivenza, la gioia, i dolori e i valori come l’amicizia. Ed è per questo che credo che ogni allenatore mi abbia dato qualcosa. Nel bene e nel male, ho un ricordo di loro che mi porterò per sempre nel cuore, e anche se c’è stato qualcuno che mi ha quasi messa alle strette cercando di farmi appendere le scarpette al chiodo, subito dopo ho sempre trovato un altro mister pronto ad aiutarmi e farmi tornare quella voglia e quella gioia che solo un pallone mi può dare.
Ed è questo che voglio far arrivare ai nostri ragazzi: nonostante le difficoltà, chi incontri durante il tuo cammino e i mille problemi, non bisogna arrendersi. Ci saranno sempre subito dopo, qualcuno o qualcosa per cui vale la pena continuare a credere, e soprattutto sorridere.
Ti è piaciuto questo articolo?
Forse vuoi leggerne altri... Ecco alcuni articoli che hanno un argomento simile: