Un'inchiesta tra allenatori di squadre nazionali e di sport singoli ad alto livello ha mostrato che tra donna e uomo vi sono differenze, ma anche pregiudizi.
Secondo questi allenatori, la donna:
- è più emotiva e frenetica, e per questo vive con più intensità le implicazioni psicologiche, patisce di più le tensioni, affronta la gara con troppa ansia e ha difficoltà a distribuire le energie per tutta la sua durata;
- è più soggetta a sentimenti quali la gelosia, l'invidia o la rivalità, con evidenti difficoltà a creare un clima di gruppo;
- si affida, e si aspetta troppo dall'allenatore, ma è anche più resistente alle conduzioni negative;
- gioca più per il proprio risultato che per il risultato collettivo;
- si impegna maggiormente, anche in allenamento, perché non ha la mentalità di sentirsi "arrivata";
- ha difficoltà nel gioco collettivo per certi suoi tratti di carattere e, soprattutto, per una mancanza d'allenamento ai giochi di squadra;
- ha più entusiasmo per tutte le fasi dello sport, interpreta più rapidamente le situazioni, ha maggior facilità d'apprendimento e applica con maggior precisione ciò che apprende.
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