La creatività e la fantasia sono capacità e facoltà ben definite di ognuno, che nello sport si rivelano nell’attimo in cui, in gara, è necessario trovare una soluzione costruttiva, o anche soltanto difensiva, a una situazione nuova o imprevista.
Di creatività e fantasia l’istruttore può parlare in qualsiasi momento dell’attività per coinvolgere gli allievi e farli produrre insieme. Lo può fare esaminando quanto è avvenuto in gara e proponendo in gruppo le iniziative impreviste che si sarebbero potute adottare perché, se partecipano all’analisi dell’attività e alla ricerca di soluzioni nuove, gli allievi sono più pronti a capire, ricordare e trovare contributi personali.
Come parlare di creatività e fantasia nelle riunioni di gruppo?
- L’istruttore avvia un dialogo in cui tutti sono protagonisti e si abituano a imparare ciò che non conoscono, confrontare le opinioni, criticare, sapere ciò che pensano gli altri e a portare pareri e soluzioni da condividere e utilizzare se utili, oppure da correggere se migliorabili.
- Crea un clima di partecipazione in cui si lavora su obiettivi comuni, e ciascuno conosce le idee degli altri ed è motivato a cercare la soluzione migliore e a metterla a disposizione di tutti, fino ad arrivare a un’intesa che consente a ognuno di portare opinioni in ogni momento dell’attività.
- Per realizzare la partecipazione di tutti, l’istruttore analizza con loro ogni aspetto della gara, affinché i più creativi si spieghino, e gli altri chiedano e capiscano quale contributo possono offrire, e poi magari scoprano di avere idee e soluzioni altrettanto originali.
- Pone quesiti su temi che interessano l’attività, ma non sono arrivati all’attenzione, fa in modo che confrontino le opinioni e lascia che li risolvano e arrivino alle soluzioni da soli.
- Non si dilunga in fredde esposizioni, altrimenti coinvolge l’apprendimento, ma non li coinvolge, non li interessa e li annoia. Per catturare l’attenzione e l’adesione, invece, trova situazioni, compiti e momenti in cui ognuno può mettere creatività e fantasia al servizio di tutti.
- Non crea inutili tensioni, perché l’obiettivo è la facilità degli allievi a portare opinioni e suggerimenti anche in gara senza temere di sbagliare.
- Interviene solo quando hanno dei dubbi e lo chiedono, perché il lavoro vero è abituarli ad analizzare quanto è avvenuto in gara per scoprire che cosa non è stato colto e trovare le soluzioni da soli.
- Per far esprimere l’ingegno nel gioco, analizza con loro che cosa si è fatto o sarebbe stato possibile, in modo da scoprire altre soluzioni, e fare sì che le idee migliori di ognuno diventino patrimonio di tutti.
L’obiettivo, quindi, è la facilità degli allievi a portare opinioni e suggerimenti anche in gara senza temere di sbagliare. Affinché la creatività si esprima in idee e proposte comuni, metta tutti in condizione di criticare e migliorare ciò che si sta facendo e di portare pareri e soluzioni. È indispensabile perché, senza rapporto e scambio, i più creativi finiscono per isolare gli altri ed escluderli dalla comunicazione e dall'iniziativa.
Vincenzo Prunelli
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