Mio figlio non ha interesse neppure per lo sport. Come lo stimolo? È un interesse innato o si acquisisce?
Le tante possibilità del rapporto
Un genitore dichiara la propria soddisfazione per il rapporto che ha saputo instaurare con il figlio. Per un’intuizione personale, è passato da un sistema direttivo, da adulto che sa a giovane che deve soltanto imparare, a una condivisione che rende entrambi artefici attivi del rapporto. L’età in cui un giovane pretende di contare è calata, ma non si è riusciti a renderla produttiva, come dimostra il disagio di tanti che sono privi di autonomia, iniziativa e di una chiara identità. E il rapporto che vedeva il genitore come autorità e il figlio che doveva aspettare l’età adulta per essere considerato capace di pensare e decidere non regge più.
Come fare il genitore
Qualcuno dice che devo spingere mio figlio a essere ambizioso e a non porsi limiti, altri che devo semplicemente farmi sentire vicino, e altri ancora che mi suggeriscono di non dargli consigli tecnici perché possono essere in contrasto con quelli dell’istruttore. A chi devo credere?
Appassionare i giovani allo sport
Mio figlio vuole abbandonare la scuola calcio perché non si diverte più. Che cosa posso fare per convincerlo a continuare?
Per stimolare un giovane, basta parlare di successo?
In un bambino, o appena più tardi, possiamo intravvedere le potenzialità di un campione, ma è opportuno che non lo sappia. Limitiamoci ad apprezzare ciò che sa fare oggi, che è il modo più efficace per stimolarlo a imparare e impegnarsi per scoprire fin dove riuscirà ad arrivare domani.
È anche colpa di noi genitori?
Vedo tanti ragazzi aggressivi, annoiati, privi di interessi e di stimoli o ritirati dal mondo. Eppure, credo che noi genitori diamo affetto e li aiutiamo a essere attivi.
I giovani sono demotivati?
Perché tanti ragazzi hanno pochi interessi, imitano chiunque sappia farsi notare e sembrano soltanto attratti da soddisfazioni che non richiedono impegno?