Il treno dello Sport raccoglie gente e le porta in giro per allenamenti e gare, per faticare e divertirsi insieme, per sperimentarsi e mettersi in gioco, condividere partenze, percorsi e arrivi. Questo è lo sport che vogliamo, uno sport che rende felici nonostante la fatica, nonostante le avverse condizioni climatiche.
Giornata mondiale dell’attività fisica: “Sii attivo/a ogni giorno!”
La giornata mondiale dell’attività fisica (6 aprile 2018) è promossa da diversi anni dall’Oms, dall’Organizzazione brasiliana Agita Sao Paulo e dalla Rete Agita Mundo. La partecipazione alla giornata è avvenuta anche online dalle ore 10 del 6 aprile con la diffusione sui propri profili social del messaggio “Be active everyday!” (Sii attivo/a ogni giorno!), messaggio scelto quest’anno per celebrare la giornata.
Può lo sport essere causa di abbandono?
Lo sport è un grande strumento educativo, un’attività che ha effetti favorevoli anche sulla scuola e un esempio per la famiglia. Tutto bene, quindi? Spesso, però, anche causa di abbandono.
Può, e le prime sono quando non sa impiegare tutte le risorse dell'atleta e della persona, s’illude di crearne di nuove o crede di farle rendere usando metodi che fuori si rifiutano.
Lo sport unisce o divide?
UNISCE? DIVIDE? NO UNISCE ... NOOO DIVIDE. QUINDI?????
Lo sport permette di fare amicizie, incontri nuove persone che non conoscevi con cui alla fine condividi tempo ed esperienze.
Chi non appartiene allo sport
Lo sport dovrebbe essere gioia, libertà e sfogo di vitalità, ma ci può sempre essere qualcuno, allenatore, genitore o altro, che riesce a trasformarlo in un peso.
Vediamo alcuni comportamenti e atteggiamenti che consiglierebbero di formare chi dovrebbe educare prima di lasciarlo libero di commettere errori o anche di più.
In una palestra qualsiasi, un istruttore reagisce all’errore di un ragazzino di una decina d'anni chiamandolo “cretino” e urlandogli davanti a tutti di restare a casa
Famiglia. Non pretendere l'impossibile.
Spesso il ragazzo superdotato fallisce anche se trova condizioni favorevoli. I motivi stanno nella sua specificità e in certe particolarità del suo sviluppo, ma soprattutto negli errori di chi lo educa. Specie quando dimentica che il superdotato è una pura potenzialità da coltivare, è capace di straordinari sviluppi, ma anche di fallimenti o disadattamenti altrettanto vistosi.
Quasi sempre ci inganna il fatto che nella prima infanzia il superdotato non abbia molti problemi...
Sul ruolo dell'allenatore
Gli allenatori si occupano di persone, del loro rendimento sportivo come singoli e come squadra, e sono deputati all’educazione, innanzitutto a un corretto stile di vita. Si possono occupare di bambini, ragazzi, adolescenti, adulti, professionisti, allenatori.
Devono prima di tutto dare un buon esempio: