Lo sport

È ormai universalmente riconosciuto il valore educativo dello sport:

... tutti concordano nell’affermare che l’esperienza sportiva è un’esperienza unica nel processo di crescita del ragazzo, un terreno privilegiato nel quale ha la possibilità di sperimentarsi e di confrontarsi costantemente, attraverso regole e assunzioni di responsabilità, ma…

Affinché l’esperienza non perda dei suoi valori intrinseci, bisogna considerare anche il comportamento degli adulti che accompagnano i bambini e i giovani durante l’esperienza sportiva, coloro che lo sport lo propongono, lo insegnano, lo seguono.

Queste figure, indispensabili per l’esperienza sportiva dei nostri ragazzi, attraverso i loro atteggiamenti e i loro comportamenti possono influenzano notevolmente (sia positivamente che negativamente) la loro esperienza sportiva.
Lo sport agonistico, il competere, il misurarsi con i propri limiti e con l’avversario, infatti, in sé non ha nulla di negativo: quello che lo rende più o meno educativo è il ruolo che rivestono gli adulti che lo propongono e ne sono parte attiva.

Spesso l’eccessiva protezione nei confronti dei propri figli ci ha portato ad osservare genitori pronti a proteggere i propri figli da qualsiasi difficoltà nel loro agire, crescendoli fin da piccoli nell’irresponsabilità e scaricando le responsabilità su altri (insegnanti e allenatori, in primis) rei di non aver capito il figlio o di essere
stati troppo intransigenti. La troppa “premura” di molte mamme di prendere la borsa appena usciti dallo spogliatoio perché stanchi dell’allenamento o di portarli fin davanti allo spogliatoio in macchina (o a scuola), per paura che prendano  freddo, o l’eccessiva “partecipazione” dei papà pronti a criticare le scelte degli istruttori o degli arbitri perché non favoriscono i propri figli, non aiutano certo il bambino nel processo di crescita (parliamo di crescita globale sia fisica che psichica), e soprattutto “sviliscono” il ruolo educativo dello sport.

Con queste premesse è difficile che un ragazzo cresca rispettando regole e adulti, in quanto non è stato educato ad assolvere i piccoli e grandi doveri che dovrebbero far parte della sua quotidianità. Aver cura della propria borsa (e quindi materiale) sportiva, rispettare i luoghi sportivi (campo, palestra, materiali, spogliatoio), programmare i propri impegni arrivando puntuale all’allenamento, sono le prime vere assunzioni di responsabilità, necessarie per poter poi in futuro saper rispettare le regole elementari del vivere civile, rispettando sé stessi, compagni, allenatori… L’apprendimento al saper vivere dovrebbe perciò cominciare fin da piccoli, quando cresce in noi anche il senso etico: i bambini dovrebbero imparare ad “occuparsi” ed “avere cura” della loro cartella così come del loro zainetto sportivo e … se dimenticano le scarpe? Pazienza… Le scarpe si dimenticano una volta sola… 

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