crisi sportiva

  • Quando un giovane è in crisi, attenzione a non partire con una soluzione uguale per tutti. Se un ragazzo è in crisi, cerchiamo di capire il soggetto, i motivi del suo momento difficile e le possibili reazioni al nostro intervento.

  • La continuità è arrivare al rendimento possibile e riuscire a mantenerlo durante tutta la gara. Se non avviene, dobbiamo pensare a un agonismo sbagliato, a una formazione non più adatta al giovane attuale o a difficoltà di conduzione.

  • Il dirigente del Cagliari non è un bieco oppressore, e forse è soltanto quello che “se giocassi io darei sangue per vincerle tutte e onorare la maglia”, oppure vuole solamente dire di non avere responsabilità o mostrare grande determinazione. Non sappiamo se i giocatori del Cagliari non siano veri professionisti, giochino male volutamente, stiano tramando qualcosa contro la società, o magari abbiano già accordi con un’altra. Lasciamo perdere le ipotesi complottiste, e non perché non ci possa essere qualcosa di vero, ma perché quello usato non è il metodo migliore per risolverle.

  • Nello sport si è ancora portati a credere che bastino i soldi per essere sempre contenti e al massimo, che una sconfitta sia una colpa, che un talento sia sempre un capriccioso da domare o che una punizione esemplare sia la soluzione a ogni crisi. Ma è così?
    La panchina risolve la crisi?

  • Lo sport permette condurre un sano stile di vita fatto di fatica e gioie, di relazioni, di mete e obiettivi da costruire. Lo sport avvicina persone condividendo l'amica fatica che aiuta a conoscere sempre più se stessi, le proprie possibilità, capacità e limiti. Lo sport fa prendere direzioni per raggiungere traguardi, mete e obiettivi difficili, sfidanti ma non impossibili superando eventuali imprevisti lungo il percorso con fiducia in sé, con impegno, motivazione, passione e determinazione.

  • La crisi può dipendere da trasgressioni, mancanze o ribellioni, ma questi casi hanno cause chiaramente individuabili che di solito coinvolgono anche la società e l’allenatore e hanno bisogno d’interventi diversi. Vogliamo parlare di crisi che non hanno colpevoli, che durano nel tempo e sono di più difficili da capire e risolvere.

  • Capita che una squadra attraversi un periodo difficile e subisca una serie di sconfitte inspiegabili, ma non è utile cercare subito i “colpevoli”.

  • Nello sport si parla di crisi, ma non di cosa fare per evitarla. La crisi sportiva, infatti, nasce prima che la vediamo, e non è tanto conseguenza di una serie di risultati negativi, quanto il non aver fatto nulla per prevenirla o quanto non si sta facendo per risolverla.

  • Ci sono due tipi di crisi: quella quasi fisiologica, spiegabile, e quella momentanea, che può capitare per tanti motivi.

  • La crisi dell'atleta. Se siamo con i giovani, una crisi perché cambiano il fisico o i problemi e il rapporto con l'ambiente è fisiologica e non preoccupa.

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