Pillole

Gazzetta. Pudori, reticenze e atteggiamenti da sbruffone sono normali all'interno di qualsiasi squadra.

Allenatori, viva la tolleranza. Ai giocatori, soprattutto giovani, non si possono imporre restrizioni.

Meglio discutere e dare consigli solo quando si è chiamati in causa.

L’approccio all’argomento deve essere spontaneo per evitare curiosità. E bisogna ricordarsi che ognuno vive la sessualità a modo suo.

Sedute di discussione alla Primavera del Torino nell’anno 1978, pubblicate

dalla Gazzetta sportiva.

Ci sono allenatori che predicano astinenza, altri che non danno importanza al problema, ma quanto conta la vita sessuale in un atleta?

Conta come per tutti, ma conta soprattutto quando si trasforma in un problema. Nello sport, quando si parla di sesso, ci sono ancora molti problemi personali e troppa confusione. C'è chi dice che taglia le gambe, chi consiglia di usarlo come un tranquillante da consumarsi il più in fretta possibile per non sprecare energie, chi si addentra in una sfera che non gli compete e compila tabelle con la frequenza e magari i modi, come fa con l'allenamento, o chi è convinto che una lunga astinenza dia più carica e "rabbia" per la prestazione. Soprattutto, però, molti lo interpretano secondo le proprie convinzioni, e magari secondo i propri problemi, senza considerare che ognuno lo sente e lo vive a modo proprio, e che i giovani non hanno più il complesso di dover sempre verificare la propria virilità attraverso il sesso.

L'effetto del sesso sullo sport dipende da come si vive la sessualità.

Per la maggior parte non è un problema, e dunque non c'è bisogno che ce ne interessiamo. Per altri rappresenta un blocco o un'inibizione, ma non siamo noi a poterli aiutare. C'è ancora qualcuno troppo assatanato? Ne dubito, ma soprattutto dubito che servano le nostre raccomandazioni per placarlo. Piuttosto, si verifica un altro caso. Nello sport spesso c'è una specie di fobia del sesso che alla fine va a pesare sul rendimento. Capita quando siamo noi ad averne paura e costruiamo castelli inutili, finché qualcuno ci crede, si sente in colpa e avverte le gambe molli, proprio come gli abbiamo detto.

Si può fare sesso la sera prima della gara?

Dipende. Non è il caso di dire all'atleta che si può, anche perché non siamo sicuri che poi si sappia regolare, ma un rapporto sessuale la sera prima non procura conseguenze. E neppure possiamo dire a una persona che di solito con un rapporto sessuale si tranquillizza e si toglie di dosso la troppa tensione, che a volte lo potrebbe avere addirittura il giorno stesso. Molto dipende anche dal tipo di sesso di cui stiamo parlando. Se si tratta di un rapporto sereno e armonico con il/la partner abituale, non c'è problema, anche se un po' di autocontrollo in più consiglierebbe di rinviare. Il problema nasce quando si tratta di una notte brava, in cui l'uomo vuole o crede di dover fornire prova di virilità, e così sia l'uomo e sia la donna danno fondo a ogni energia. È chiaro che le due situazioni hanno effetti ben diversi. A parte queste distinzioni un po' curiose, però, la sera prima è meglio lasciar perdere, altrimenti dopo vengono i dubbi e i sensi di colpa, e si finisce per sentire le gambe molli davvero, anche se la causa diretta è la paura che il sesso abbia fatto male.

Piuttosto, facciamo attenzione a dire solo la nostra opinione e solo se ce la chiedono espressamente. E anche così è meglio non insistere troppo e non presentare il consiglio come un ordine, perché con i giovani si rischia sempre di creare curiosità e di dare troppo gusto al proibito. Comunque, non dobbiamo crearci troppe preoccupazioni perché nella maggior parte dei casi basta un po' d'ansia da prestazione per la gara del giorno dopo per acquietare qualsiasi stimolo sessuale.

Vincenzo Prunelli

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