Calcio

“Proprio come devi essere concentrato per fare gol, devi essere concentrato anche nella vita per realizzare i tuoi sogni. Mi è sempre stato insegnato che bisogna passare la palla e lavorare in squadra per vincere”.

ACCADEMY FOOTBALL MADAROM GUINEE

CALCIO E POVERTÀ

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Definire la povertà non è semplice soprattutto perché la definizione di povertà varia da società a società e le prospettive da cui si osserva il fenomeno sono anch’esse diverse. Per lo scopo del presente lavoro, utilizziamo una definizione operativa di povertà: “Una condizione da cui sono affette alcune persone, che le rende incapaci, non in grado e/o impedisce loro di soddisfare i loro bisogni di base per la sopravvivenza – cibo, abbigliamento, sistemazione, assistenza medica e libertà di prendere decisioni e provvedimenti per il bene delle loro vite”. La povertà è relativa e ha molte sfaccettature e caratteristiche (alcuni la vedono solo dal punto di vista materiale, mentre altri la vedono sia da un punto di vista materiale che non materiale). Ciò che può essere classificato come povertà in Guinea, può non esserlo in Austria, e ciò che può significare povertà in Africa può non riferirsi a cosa ciò significa in Europa.
Qui possiamo distinguere tre forme di povertà:

  1. La povertà estrema descrive famiglie che non riescono a soddisfare i loro bisogni di base per la sopravvivenza, non possono vestirsi e non hanno alcun alloggio, non possono permettersi assistenza sanitaria, non possono pagare l’istruzione dei loro figli, non vivono in condizioni igieniche buone. Queste categorie di famiglie si trovano prevalentemente nei paesi in via di sviluppo di Africa, Asia e America Latina.
  2. La povertà moderata si riferisce alle famiglie che sono appena in grado di soddisfare i loro bisogni di base.
  3. La povertà relativa si riferisce alle famiglie il cui reddito è sotto il reddito medio nazionale.

La povertà non è legata al DESTINO. Nessuno nasce ed è condannato a essere povero. Ciò significa, pertanto, che la povertà è un fenomeno sociale e le strutture create in una società sono influenzate da fattori interni ed esterni. Ciò indica, quindi, che è possibile fare qualcosa per sconfiggere la povertà. Per capire la povertà, occorre analizzare le strutture della società che escludono alcuni gruppi di persone e discriminano alcune sezioni della popolazione, impedendo loro di avere accesso a opportunità che possono aiutarle a uscire dalla trappola della povertà. La povertà è una condizione che può essere modificata. Tuttavia, il cambiamento può solo avere luogo quando le persone comprendono quali sono le cause vere della povertà e adottano strategie concrete e sostenibili per affrontarle. Questa non è responsabilità di un’unica parte di una comunità nazionale o globale, quanto piuttosto di tutte le persone e, spesso, anche di coloro che occupano posizioni decisionali, sia in paesi ad alto che a basso reddito. Per combattere la povertà, occorre vagliare il funzionamento del sistema e come questo fa entrare o intrappola alcune persone nel cerchio vizioso della povertà. Le aspirazioni sono tutte le cose che sogniamo, programmiamo, speriamo e desideriamo per il nostro futuro. Aspirazioni a una vita migliore e alla felicità sono presenti in tutte le società, sebbene differiscano in base alle priorità e ai bisogni delle persone. Nonostante le aspirazioni differiscano, hanno un obiettivo principale, ovvero migliorare le condizioni di vita – cercare nuove opportunità. Queste aspirazioni sono importanti, perché tramite esse tutti possono perseguire il progresso e lo sviluppo. Se una delle nostre aspirazioni è di diventare un calciatore, il progresso consiste in, per esempio, potersi allenare, avere a disposizione delle strutture, del materiale e poter contare su una didattica. La povertà è un fenomeno globale, pertanto, non è solo limitata a una particolare società. Possono esserci differenze nel livello e nei tipi di povertà tra le varie società, ma ciò non significa che i poveri siano da incolpare per questo. Tutti noi dobbiamo essere consapevoli di quanto sia complessa la povertà e delle sue cause e forme. Solo allora, qualcosa potrà essere fatto contro questo fenomeno. Pertanto, è importante educare, discutere, mostrare esempi e casistiche su quest’argomento. Nel nostro caso, i giovani devono essere consci di cosa sta avvenendo nella comunità globale generale, soprattutto grazie al calcio nel campo dell’educazione allo sviluppo. Non importa che qualcuno si descriva come povero o meno, è necessario capire perché i poveri esistono e perché sono vittime della povertà. Desideriamo lavorare con i giovani, perché, come società civile, leader e decisori di domani, devono comprendere cosa sta succedendo in altre parti del mondo e come questo si relazionerà con il loro sistema e quello degli altri, con le società, ma soprattutto con il sistema globale. I giovani devono essere motivati a studiare le altre società e le strutture che regolano le proprie società e quelle degli altri, affinché siano in grado di prendere decisioni informate sui loro consumi e sulla loro cooperazione interculturale e allo sviluppo. Coinvolgendoli in attività che fornirebbero loro empowerment e una guida, e darebbero loro gli strumenti atti per analizzare criticamente questi problemi, sarà molto probabile che i giovani si attivino, si interessino e sviluppino una creatività che permetta loro di agire e prendere iniziative. L’effetto può essere un’educazione fatta dai giovani per i giovani e l’avvio di discussioni entro circoli di amici, famiglie, scuole, nel tempo libero. Questo potrebbe essere un contributo al tema e un inizio del processo, se lavoriamo con i giovani.

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Progetto: Un “calcio” alla povertà
L’ambiente e la situazione sono quelli giusti, il progetto si affianca ambizioso; cosa vogliamo? Innanzitutto la “consapevolezza” che inseguendo una palla che rotola, che sia il calcio oppure il basket o la pallavolo prenda corpo la speranza di unire mondi distanti. Impegnarsi per qualcosa, per aiutare i giovani a credere nel proprio futuro, a sentirsi attori protagonisti del proprio destino a volere con tutte le forze un domani migliore, ma a casa propria dove per molti secoli sono stati stranieri nel loro paese. Quale miglior veicolo di comunicazione del PALLONE per dare forza profonda alle radici della propria terra, per distribuire un po’ di cultura a chi non può permetterselo, a valorizzare le tradizioni del proprio popolo ma soprattutto unire il senso di appartenenza alla propria nazione senza cadere nella trappola illusoria di inseguire inconsapevoli un sogno che non esiste in un continente saturo, in piena sofferenza e senza più sbocchi economici come l’Europa di questi tempi. Attraverso il nostro progetto…«un “CALCIO” alla povertà», vogliamo ambiziosamente portare alla consapevolezza della propria intelligenza, alla parità intellettuale e culturale le future generazioni africane. Non dovranno più esserci “biglietti” di sola andata per l’Europa con l’illusione della terra promessa che non esiste, ma solo “viaggiatori” consapevoli che il viaggio può e deve avere un ritorno.

L’ACCADEMY FOOTBALL MADAROM GUINEE per avvalorare le buone intenzioni e attuare il progetto: UN “CALCIO” ALLA POVERTÀ ha fondato una Scuola Calcio a Kankan in Guinea. Con il permesso del Ministro dello sport, della federazione calcio Guineana, del prefetto di Kankan, del presidente dei giovani di Kankan e di tutte le maestranze.
Ora la scuola conta circa 197 ragazzi iscritti di età compresa tra i sei e i quindici anni. La filosofia della scuola è ben definita e cioè formare principalmente dei calciatori attraverso le conoscenze tecniche italiane e i materiali in nostro possesso, degli atleti che possano eventualmente abbracciare altre discipline sportive, degli uomini futuri con un bagaglio umano di educazione, lealtà, rispetto dell’avversario e di conseguenza delle persone, e soprattutto di CONSAPEVOLEZZA delle proprie origini.

Struttura
L’ACCADEMY FOOTBALL MADAROM GUINEE ha ricevuto l’autorizzazione dalle autorità competenti di costruire gli impianti sportivi e tutte le attrezzature necessarie per praticare il calcio, ottenendo altresì il permesso di esercitare l’istruzione calcistica teorica e pratica attraverso la scuola calcio denominata Academie Football Madarom de Guinee all’interno del comprensorio scolastico del liceo Marien Ngouaby.

Attrezzature
Abbiamo spedito dall’Italia un piccolo container di abbigliamento sportivo, di attrezzature sportive e di materiale didattico e medico. Le risorse umane, importantissime, saranno strutturate secondo le necessità e per il momento quelle più importanti oltre ai ragazzi sono gli allenatori. Per tale motivo abbiamo affiancato una scuola didattica per istruire gli allenatori locali.

Obiettivi e progetti
L’obiettivo principale è quello di raggiungere i 300 iscritti entro fine anno 2015 (già ottenuto) e i 500 entro la chiusura del 2016. L’iscrizione con l’anno nuovo delle squadre che possano partecipare ai campionati regionali e nazionali è un altro obiettivo.
Il terzo, istruire entro 2015 di almeno una decina di allenatori da raddoppiare nel 2016.

Ristrutturazione strutture
Obiettivi in ordine di necessità
1) Costruire sede ed edifici annessi quali mensa e dormitorio
2) Costruire spogliatoi
3) Costruzione impianto irrigazione e pozzo per l’acqua
4) Sistemazione campo da calcio principale
5) Ampliamento di altri campi da gioco
6) Costruire tribune
7) Costruzione parcheggio
8) Costruzione bar-ristorante

Acquisto di materiali e attrezzature
1) Piccolo camioncino ribaltabile o motocarriola
2) Pulmino
3) Materiale medico e medicinali
4) Materiale sportivo: maglie, palloni, attrezzature sportive per allenamento e per partita, borse calcio, portine, scarpe calcio e footing, panchine
5) Materiale sistemazione campo calcio
6) Materiale per la sede, la mensa e il dormitorio
7) Generatore

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