S’illude che il proprio figlio sia il migliore o che basti farglielo credere perché lo diventi.
- Lo mette nella condizione scoraggiante di doverlo dimostrare.
- Passa sopra ogni cosa purché riesca nello sport.
- Lo incita a utilizzare mezzi furtivi e sleali e a svalorizzare gli altri.
- Usa stimolazioni eccessive, perché è convinto che siano sufficienti per ottenere risultati impossibili.
- Vuole far riscattare dal figlio i propri fallimenti e ottenere gloria riflessa dai suoi successi.
- Considera le regole e la ricerca di vantaggi collettivi dei vincoli alla completa autorealizzazione.
- Di fronte ai suoi insuccessi diventa, di volta in volta, protettivo, autoritario, servile o manipolativo.
- Gli presenta una realtà sfalsata e, dunque, deresponsabilizzante e scoraggiante.
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