Daniele Poto, per le sue inchieste sulle mafie nel calcio, sul gioco d'azzardo, sui compro-oro, si può considerare senz'altro un giornalista scomodo.
Ha vissuto tra la capitale, sua città natale, Milano, Torino e Bari, coltivando la passione per la parola. Scritta, letta, recitata, blandita, inseguita, mai tradita.
Ma a muoverlo è soprattutto il suo impegno civile, l'indignazione che gli deriva dal voler cambiare il suo Paese, spesso abbandonato dall'incuria dei mafiosi, corruttori, evasori, e varie consorterie. Ha scritto 16 libri, e in vari giornali come Tuttosport, il Corriere della Sera, la Repubblica, il Messaggero, Paese Sera, toccando un po' tutti i generi: il romanzo, il pamphlet, il dossier, il noir, l'etica. Le sue pubblicazioni più recenti sono: Azzaedolpoli, 2012 e L'oro d'Italia, 2013 per i dossier di Libera. E per ABao AQu ha pubblicato, Via Vissuta da me medesimo, 2013.
Qui riunisce gli inediti raccolti negli ultimi anni.
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